Passare dal metano all’energia elettrica per il riscaldamento, installando una pompa di calore al posto della caldaia a gas, è uno dei tanti interventi che possono aiutarci a ridurre i consumi energetici e quindi anche i costi in bolletta.
La pompa di calore è una macchina che riesce a trasferire il calore da una fonte meno calda ad una più calda. Infatti, d’inverno preleva calore dall’aria esterna e lo trasferisce all’interno della casa, mentre d’estate, invertendo il ciclo, preleva il calore dall’ambiente interno e lo trasferisce all’aria esterna. La macchina, per ogni unità di energia elettrica (kWh elettrico) che consuma e preleva dalla rete produce anche 3 o 4 unità di energia termica (kWh termico) per il nostro ambiente. La differenza di energia consumata e prodotta è l’energia scambiata con l’aria esterna (che è energia gratuita e rinnovabile) e rappresenta la grande efficienza energetica di queste macchine (il cosiddetto COP).
La pompa di calore è una macchina flessibile in grado di produrre caldo o freddo da diverse fonti sorgenti (tipicamente aria esterna, sonde geotermiche) ed integrarsi con diversi sistemi di distribuzione come un circuito ad aria, a radiatori, a ventilconvettori, a sistemi radianti, o ancora alla produzione di acqua calda sanitaria. Perciò, nel caso in cui sia necessario sostituire una vecchia caldaia a gas, è lecito valutare se passare alla pompa di calore elettrica. Vanno considerate attentamente, affidandoci ad un tecnico esperto in materia, la fattibilità tecnica (considerando l’impianto di riscaldamento complessivamente) e la convenienza economica. La temperatura ideale del fluido riscaldato da queste macchine è di 50-60°C. Con queste temperature il rendimento ha i valori accennati prima, ma con temperature via via più elevate il rendimento crolla: ad esempio se l’impianto esistente per raggiungere il comfort deve mantenere i radiatori a 70°C è probabile che passare alla pompa di calore non sia fattibile. La prova empirica suggerita nel video qui sotto può aiutare a chiarire questo primo aspetto. Come detto all’inizio, questo intervento è uno dei tanti possibili interventi di efficientamento energetico.
Il suggerimento generale, per concludere, è di premettere ad ogni qualsivoglia intervento una diagnosi energetica generale dell’edificio per un quadro completo e complessivo che valuti: tutti gli interventi possibili, i relativi investimenti necessari, i relativi risultati attesi in termini di risparmio energetico, risparmio economico e miglioramento del comfort abitativo.
Su questo tema, riprendiamo il video che fa parte della collana di Pillole per la transizione energetica in casa, realizzate da ANCI Emilia-Romagna con la supervisione dei partner esperti nell’ambito del progetto UE Life EASIER, per facilitare la riqualificazione energetica di case e condomini: