Bonus Colonnine ricarica: nuova finestra per le domande

Dal 15 febbraio al 14 marzo 2024 riapre lo sportello per presentare domanda per il bonus colonnine di ricarica elettrica per chi ha acquistato e installato l’infrastruttura nel 2023.
Questa “finestra” fa seguito alla precedente, dal 9 al 23 novembre 2023, al termine della quale sono stati erogati contributi per 4992 richieste.

Il bonus colonnine domestiche è un contributo dedicato alle persone fisiche e ai condomìni che dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023 hanno acquistato e installato infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici.
L’incentivo è pari all’80% del costo di fornitura e posa delle colonnine entro un tetto massimo di:
– 1.500 € per persone fisiche;
– 8.000 € per condomini.

Il riferimento è il Decreto direttoriale 7 febbraio 2024 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy: https://www.mimit.gov.it/it/normativa/decreti-direttoriali/decreto-direttoriale-7-febbraio-2024-nuova-apertura-sportello-bonus-colonnine-domestiche-installazioni-effettuate-nel-2023

(Foto di Zaptec su Unsplash)

5000 consulenze

Lo Sportello Energia FVG è arrivato a 5000 consulenze dal 2017, anno di lancio del servizio.
Siamo felici di aver aiutato 5000 famiglie a migliorare l’efficienza energetica della propria casa, scegliendo tra bonus, detrazioni e incentivi quello più adatto.

La consulenza è gratuita, prendi un appuntamento:
tel: 353 4104289
email: sportelloenergia@ape.fvg.it

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Verso la fine del mercato tutelato

Mercato libero e Mercato tutelato

Da anni è attivo il mercato libero per la fornitura di energia, con l’obiettivo di un passaggio graduale dal mercato tutelato, dopo un periodo di coesistenza tra mercato libero e “servizi di tutela”: ovvero servizi di fornitura di energia elettrica e gas con condizioni definite dall’ARERA destinati ai clienti finali di piccole dimensioni (famiglie e microimprese) che non avessero ancora scelto un fornitore nel mercato libero.

Ecco perché ad oggi abbiamo due alternative per scegliere il fornitore di energia elettrica e di gas:

il mercato libero nel quale l’offerta è determinata della domanda e della concorrenza tra gli operatori, ed il mercato tutelato nel quale le tariffe sono stabilite e aggiornate a livello nazionale dall’Autorità di regolazione per energia, reti ed ambiente (ARERA) in funzione delle fluttuazioni del costo delle materie prime e delle condizioni di mercato. Questa seconda opzione offre più stabilità ai consumatori, ma per contro limita la possibilità di scelta dei fornitori di energia tra quelli designati dall’ARERA.

Nel mercato libero invece i consumatori hanno la libertà di scegliere tra più fornitori, nonché maggiori possibilità di personalizzazione e flessibilità con molteplici offerte, promozioni, servizi aggiuntivi, e così via.

Verso la fine del mercato tutelato

Il passaggio obbligatorio al mercato libero, inizialmente previsto per luglio 2019, successivamente rimandato al 2020 e poi prorogato più volte, è infine giunto al più recente termine del 2024 stabilito dal Decreto Milleproroghe, salvo eventuali novità.

Le scadenze previste per la fine dei servizi di tutela, per i clienti domestici non vulnerabili sono:

  • per forniture di gas naturale il superamento della tutela di prezzo è previsto da gennaio 2024;
  • per forniture di energia elettrica la scadenza  è prevista per aprile 2024.

Per le microimprese il servizio di maggior tutela si era già concluso ad aprile 2023, mentre per le piccole imprese era già terminato nel 2021.

Chi è interessato alla trasformazione?

Ovviamente per chi è già passato al mercato libero non ci sarà alcun cambiamento.

Il decreto prevede che siano coinvolti nel cambiamento tutti i clienti domestici che allo scadere del termine saranno ancora nel mercato tutelato e che non appartengono alla categoria dei clienti vulnerabili.

Dunque il mercato tutelato resta attivo per alcune categorie, tra le quali i clienti domestici vulnerabili, con lo stesso fornitore e con le medesime condizioni economiche. Sono considerati clienti vulnerabili i clienti domestici che, alternativamente:

  • si trovano in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio percettori di bonus);
  • (solo per energia elettrica) versano in gravi condizioni di salute tali da richiedere l’uso di dispositivi medico-terapeutici elettrici (oppure presso i quali sono presenti persone in tali condizioni);
  • sono soggetti con disabilità ai sensi dell’articolo 3 della L.104/92;
  • hanno un’utenza in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi;
  • (solo per energia elettrica) hanno un’utenza in un’isola minore non interconnessa;
  • hanno un’età superiore ai 75 anni.

Cosa devono fare i clienti non vulnerabili

Le opzioni sono sostanzialmente due: la prima è passare al mercato libero entro i termini stabiliti aderendo ad una delle offerte presenti nel mercato libero; la seconda è non fare nulla.

L’ARERA infatti ha previsto dei meccanismi di passaggio automatico graduale in caso di inerzia da parte del cliente finale, assicurando nel contempo la continuità della fornitura, nonché fermo restando che il cliente potrà comunque in ogni momento scegliere una diversa offerta nel mercato libero.

Se l’utente resta inerte rispetto al passaggio al mercato libero di energia elettrica, si attiva un meccanismo di fornitura denominato Servizio a Tutele Graduali (STG): in tale servizio le condizioni contrattuali ed economiche saranno definite da ARERA, la quale seleziona i venditori  attraverso specifiche procedure concorsuali, assegnando ogni area territoriale ad un solo fornitore.

Maggiori informazioni su STG alla pagina di ARERA: https://www.arera.it/it/consumatori/STG.htm

Se l’utente resta inerte rispetto al passaggio al mercato libero di gas naturale, il suo venditore continuerà a erogare il servizio con condizioni economiche e contrattuali simili a quelle delle offerte PLACET (a Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela) a prezzo variabile.

Maggiori informazioni su PLACET alla pagina di ARERA: https://www.arera.it/it/consumatori/placet.htm

Strumenti per scegliere nel mercato libero

ARERA mette a disposizione diversi strumenti utili:

Il sito Portale Offerte consente di confrontare diverse offerte sul proprio territorio, nonché fornisce molte informazioni per valutare i contratti:

https://www.ilportaleofferte.it/portaleOfferte/

Il sito Portale Consumi è un servizio gratuito che permette a tutti i consumatori di accedere alle informazioni sulle proprie utenze, i contratti e le misurazioni:

https://www.consumienergia.it/portaleConsumi/

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Contributi per convertire i complessi produttivi degradati

È aperto il bando per la concessione di contributi a fondo perduto a sostegno di interventi per la riqualificazione e la riconversione produttiva sostenibile.

Vediamo in sintesi di cosa si tratta: il riferimento normativo di questo bando è l’art. 84 della legge regionale n. 3 del 2022 detta “sviluppoimpresa” (Disposizioni per la modernizzazione, la crescita e lo sviluppo sostenibile verso una nuova economia del Friuli Venezia Giulia), che prevede il finanziamento di interventi per la riqualificazione produttiva sostenibile, da attivare all’interno dei complessi produttivi degradati; dove per complessi produttivi degradati si intendono edifici e relative aree di pertinenza non utilizzati da più di tre anni o con caratteristiche tali da non essere più idonei ad attività legate alla produzione, come individuati dalla delibera della Giunta regionale n. 1820 del 24/11/2022.

I beneficiari dei contributi sono imprese, privati e consorzi di sviluppo economico locale (con esclusione di specifici casi per i quali si rimanda al bando), titolari di diritto di proprietà o altro diritto reale di godimento sui complessi produttivi degradati.

I contributi sono concessi nella misura massima del 50% delle spese ammissibili, le quali comprendono i lavori, forniture e posa in opera, nonché le spese tecniche generali e di collaudo.

Sono ammissibili gli interventi per la riqualificazione e riconversione produttiva sostenibile, la realizzazione di interventi quali la demolizione, la demolizione per riconversione, la demolizione con ricostruzione, la manutenzione straordinaria, la ristrutturazione, l’allacciamento alle reti infrastrutturali di edifici produttivi, finalizzati al riutilizzo a fini produttivi dei complessi produttivi degradati.

Il contributo è riconosciuto in base ad una graduatoria i cui criteri di valutazione considerano diversi aspetti, tra i quali il tipo di intervento, la classe energetica del fabbricato post intervento, il miglioramento antisismico, il rapporto tra il contributo richiesto e la spesa da sostenere dal beneficiario, eventuale bonifica del sito.

Le domande dovranno essere presentate all’indirizzo PEC economia@certregione.fvg.it dal 16 novembre 2023 al 29 febbraio 2024, corredate di allegati, tra i quali relazione tecnica con elaborati grafici, quadro economico e computo metrico dei lavori a firma di un professionista.

La graduatoria è approvata e pubblicata sul BUR entro 120 giorni dalla chiusura della presentazione delle domande (29.02.2024); successivamente entro 60 giorni è concesso il contributo, nei limiti delle risorse disponibili (stanziati 1.490.000 per l’anno 2024).

L’erogazione può essere anticipata al massimo per il 70% del contributo, subordinatamente alla copertura con fidejussione o con assicurazione. La liquidazione a saldo del contributo è emanata entro 90 giorni dalla presentazione della rendicontazione.

Per tutti i dettagli si rimanda alla pagina web del sito della Regione dedicato al contributo:

https://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/economia-imprese/sviluppoimpresa/FOGLIA2/#id1

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In attesa del contributo stufe FVG

In attesa della pubblicazione del bando per il contributo regionale per rottamare vecchie stufe e caminetti a legna e sostituirli con modelli più efficienti, vediamo quali sono le indicazioni prescritte dalla Regione.

Il riferimento normativo è la legge regionale n. 14 del 27/10/2023 recante “misure finanziarie multisettoriali” ed è consultabile sul sito della Regione al seguente link.

https://lexview-int.regione.fvg.it/FontiNormative/xml/xmlLex.aspx?anno=2023&legge=14&lista=0&fx=lex

Il contributo in oggetto sarà concesso per la sostituzione di un generatore a biomassa con altro generatore a biomassa o con pompa di calore elettrica.

Il contributo non è ancora operativo mancando l’avviso di bando che sarà pubblicato sul BUR.

Riportiamo qui sotto un estratto della legge regionale là dove descrive il contributo in oggetto, ovvero i commi da 11 a 17 dell’art. 4 della LR14/2023:

11. L’Amministrazione regionale è autorizzata a concedere a persone fisiche titolari del diritto di proprietà oppure di diritti reali o personali di godimento riconosciuti in un atto registrato su unità immobiliari a uso residenziale situate nel territorio regionale, contributi a sostegno degli oneri connessi alla dismissione di generatori di calore per il riscaldamento domestico a biomasse legnose di potenza inferiore o uguale a 35 kW, con classe di qualità inferiore o uguale a 4 stelle o non classificati, e il contestuale acquisto e installazione di generatori di calore a biomassa combustibile solida di potenza inferiore o uguale a 35 kW, appartenenti almeno alla classe di qualità 5 stelle di cui al decreto ministeriale 7 novembre 2017, n. 186 (Regolamento recante la disciplina dei requisiti, delle procedure e delle competenze per il rilascio di una certificazione dei generatori di calore alimentati a biomasse combustibili solide), e di pompe di calore elettriche aria/aria e aria/acqua di potenza inferiore o uguale a 35 kW.

12. I contributi di cui al comma 11 sono concessi con il procedimento valutativo a sportello ai sensi dell’articolo 36, comma 4, della legge regionale 20 marzo 2000, n. 7 (Testo unico delle norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso):

a) fino all’ammontare massimo di 2.000 euro per stufe e camini e di 4.000 euro per caldaie e pompe di calore, da installare nelle unità immobiliari situate nei territori dei Comuni in cui sono stati rilevati superamenti dei limiti di legge per le polveri sottili o dei valori obiettivo per il benzo-a-pirene in almeno uno dei cinque anni precedenti la pubblicazione dell’avviso di cui al comma 15;

b) fino all’ammontare massimo di 1.000 euro per stufe e camini e di 3.000 euro per caldaie e pompe di calore, da installare nelle unità immobiliari situate nei territori dei Comuni diversi da quelli di cui alla lettera a).

13. Le domande di concessione del contributo di cui al comma 11 sono presentate alla Direzione centrale competente in materia di ambiente a seguito di avviso da pubblicarsi sul Bollettino ufficiale della Regione. Nell’avviso sono indicati le modalità e il termine di presentazione delle domande di concessione del contributo, le spese ammissibili al contributo, le modalità di concessione e di erogazione del contributo.

14. Sono ammissibili a contributo le spese connesse alla realizzazione degli interventi di cui al comma 11 sostenute nei sei mesi precedenti la data di presentazione della domanda di contributo. I soggetti indicati al comma 11 possono presentare domanda per una sola unità immobiliare; per la stessa unità immobiliare è ammessa una sola domanda per uno degli interventi di cui al comma 11.

15. Il contributo di cui al comma 11 è cumulabile con altri contributi o incentivi pubblici o con le detrazioni fiscali nazionali nel limite dell’importo della spesa ammissibile. Restano fermi eventuali divieti o limitazioni di cumulo con altri contributi pubblici in relazione ai quali si rimanda alle normative di settore.

16. In sede di prima applicazione delle misure di sostegno previste dal comma 11 sono finanziabili, qualora ritenute ammissibili, le spese per la realizzazione degli interventi di cui al comma 11, sostenute dall’1 ottobre 2023 al giorno precedente la data di presentazione della domanda di contributo.

17. Per le finalità di cui comma 11 è destinata la spesa di 3 milioni di euro per l’anno 2024 a valere sulla Missione n. 9 (Sviluppo sostenibile, tutela del territorio e dell’ambiente) – Programma n. 8 (Qualità dell’aria e riduzione dell’inquinamento) – Titolo n. 2 (Spese in conto capitale) dello stato di previsione della spesa del bilancio per gli anni 2023-2025, con riferimento alla corrispondente variazione prevista dalla Tabella D di cui al comma 21.

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Nuovi incentivi per le rinnovabili in FVG

Dalla Regione Friuli Venezia Giulia, nel 2024, sarà possibile ottenere un contributo per rottamare vecchie stufe e caminetti a legna e sostituirli con modelli più efficienti.
I contributi sono finalizzati alla dismissione di generatori di calore per il riscaldamento domestico a biomasse legnose di potenza inferiore o uguale a 35 kW, con classe di qualità inferiore o uguale a 4 stelle e il contestuale acquisto e installazione di generatori di calore a biomassa combustibile solida di potenza inferiore o uguale a 35 kW, appartenenti alla classe di qualità 5 stelle.
L’entità del contributo dipenderà dalla tipologia dell’impianto da sostituire e dal comune in cui l’impianto viene installato, con contributi maggiori laddove sono stati registrati più alti sforamenti dei livelli limite per polveri sottili o benzo-a-pirene.
“I contributi saranno assegnati fino all’ammontare massimo di duemila euro per stufe e camini e di quattromila euro per caldaie e pompe di calore, da installare nelle unità immobiliari situate nei territori dei Comuni in cui sono stati rilevati superamenti dei limiti di legge per le polveri sottili o dei valori obiettivo per il benzo-a-pirene in almeno uno dei cinque anni precedenti la pubblicazione dell’avviso”, ha spiegato l’assessore Scoccimarro, specificando poi che in tutti gli altri comuni “il contributo potrà raggiungere l’ammontare massimo di mille euro per stufe e camini e di tremila euro per caldaie e pompe di calore”.
A bilancio sono stati stanziati 3 milioni che  verranno distribuiti nel 2024 ma potranno coprire le spese di sostituzione degli impianti già sostenute dal 1° ottobre 2023. Inoltre sarà possibile il cumulo con contributi statali e detrazione.

Confermato anche il rifinanziamento del bando fotovoltaico, per il quale sono stati stanziati ulteriori 50 milioni di euro che copriranno anche nel 2024 le spese per gli impianti fotovoltaici, solari termici a favore dei privati. I 100 milioni del bando 2023 andranno probabilmente ad esaurirsi entro la metà di novembre e il rifinanziamento garantirà la continuità; grazie a questo contributo, sono già stati installati impianti che hanno permesso una riduzione di 26.605 tonnellate di CO2.

Per beneficiare di queste misure è indispensabile approfondire le modalità di accesso e gli aspetti tecnici e  tecnologici da considerare nell’installazione di nuovi impianti, in modo da compiere scelte consapevoli ed economicamente sostenibili: per questo, a disposizione dei cittadini c’è lo Sportello Energia FVG, servizio erogato da APE FVG come consulenza gratuita:

   sportelloenergia@ape.fvg.it
   353 41 04 289

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Bando PNRR Agrisolare

Il nuovo Avviso per la realizzazione di impianti fotovoltaici nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale è stato pubblicato il 21 luglio 2023 e stanzia circa 1 miliardo di euro a fondo perduto.
Si tratta del secondo bando e, rispetto al precedente, presenta novità interessanti a vantaggio dei beneficiari:

  • aumentata la percentuale di aiuto a fondo perduto concedibile: fino all’80% per le imprese della produzione agricola primaria e della trasformazione di prodotti agricoli;
  • introdotta la nuova fattispecie di autoconsumo condiviso;
  • prevista la partecipazione di imprese in forma aggregata;
  • possibilità di realizzare impianti fotovoltaici sui tetti dei fabbricati agricoli con potenza fino ad un massimo di 1.000 kWp per impianto;
  • raddoppiata la spesa massima ammissibile per sistemi di accumulo fino a 100.000 euro;
  • raddoppiata la spesa massima ammissibile per dispositivi di ricarica fino a 30.000 euro;
  • aumentata la spesa massima per beneficiario, ora pari ad 2.330.000 euro.

Le domande possono essere presentate a partire dal prossimo 12 settembre e fino al 12 ottobre 2023.

Attraverso il bando Parco Agrisolare 2023, il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare e delle Foreste e Turismo sostiene l’acquisto e la posa in opera di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, al fine di perseguire gli obiettivi nazionali climatici-ambientali di promozione dell’utilizzo di energia da fonti rinnovabili e attuazione di interventi di efficienza energetica.
Ricordiamo che il parco agrisolare prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici dell’azienda agricola e si differenzia così dall’agrivoltaico che vede un utilizzo duale del suolo agricolo attraverso pannelli solari posti su strutture sopraelevate che consentono la prosecuzione dell’attività agricola sottostante, migliorandone la resa.

Lo Sportello Energia FVG è disponibile per informazioni e chiarimenti sul bando. Inoltre, APE FVG, che gestisce lo Sportello e che è anche soggetto erogatore SISSAR per il 2023 per il settore agroenergie, è disponibile a supportare con la propria consulenza tecnica le aziende agricole interessate a presentare domanda di finanziamento, così come già avvenuto con successo in occasione del primo bando agrisolare: https://www.ape.fvg.it/pnrr-finanziato-parco-agrisolare-a-morsano-al-tagliamento/

Solare-termico: i dettagli del bando per il contributo regionale

La settimana scorsa è stato pubblicato il nuovo bando regionale, nell’ambito della legge regionale 1/2023 “incentivi per la diffusione di fonti energetiche rinnovabili”, dedicato al solare termico.

Vediamo qui di seguito i dettagli.

Si incentiva la realizzazione di impianti a servizio di unità immobiliari ad uso residenziale (categoria da A1 ad A9 e A11) che, sfruttando la radiazione solare, ottengono calore utilizzato per la produzione di acqua calda sanitaria e/o per il riscaldamento.

Il bando è rivolto a: persone fisiche residenti nel territorio regionale, compresi i condòmini, nonché ai condomìni situati nel territorio regionale, nonché alle parrocchie o enti ecclesiastici di qualsiasi confessione religiosa riconosciuta dallo Stato, situati nel territorio regionale.

Sono ritenute ammissibili le spese sostenute a partire dal 01/11/2022 per l’acquisto e installazione degli impianti, i lavori correlati, i sistemi per la gestione energetica e il monitoraggio dell’impianto, le spese tecniche, le spese di istruttoria e di gestione della pratica, gli oneri di sicurezza sostenuti per l’intervento, comprensivi di IVA.

Oltre alla limitazione delle spese ritenute ammissibili è previsto un tetto massimo di spesa dell’intervento; gli incentivi sono concessi a fondo perduto nella misura non superiore al 35% del costo massimo ammissibile dell’intervento, secondo il seguente schema:

 Impianto solare termico con superficie collettore captante:COSTO MASSIMO Ammissibile per il calcolo dell’incentivoINCENTIVO MASSIMO Concedibile 35% del costo massimo ammissibile
C1fino a 4,00 mq€ 6.750,00€ 2.362,50
C2oltre 4,00 mq€ 8.500,00€ 2.975,00

CUMULABILITÀ

L’incentivo è cumulabile con le detrazioni fiscali e con altri incentivi, purché la somma delle agevolazioni ottenute non ecceda il limite della spesa complessiva dell’intervento.

L’incentivo è cumulabile anche con il meccanismo del Conto Termico (che incentiva l’installazione del solare termico, categoria d’intervento 2.C).

Ricordiamo che questi due incentivi non sono cumulabili tra loro; pertanto si potrà cumulare il contributo regionale con le detrazioni fiscali o con il conto termico. Invece il contributo regionale non è fruibile per i soggetti che per lo stesso intervento hanno usufruito dell’incentivo Superbonus.

Come per i precedenti bandi:

  • la domanda dev’essere presentata esclusivamente online sul portale IstanzeOnLine fino al 15 novembre 2023
  • L’incentivo è concesso con procedimento a sportello, fino a esaurimento dei fondi stanziati
  • La concessione ed erogazione sarà disposta entro 90 giorni dalla presentazione della domanda.

Come per i precedenti anche per questo bando la regione ha predisposto una pagina web con tutte le informazioni e con il link di collegamento al portale per la presentazione online della domanda:

https://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/famiglia-casa/casa/FOGLIA26/


Vediamo ora alcune informazioni tecniche sugli impianti solari termici.

Le possibili applicazioni dei pannelli solari termici sono:

  1. la produzione di acqua calda sanitaria;
  2. il riscaldamento dell’unità immobiliare;
  3. il riscaldamento di piscine o altri impianti sportivi;
  4. riscaldamento per processi industriali (a bassa temperatura);
  5. la produzione di freddo (solar cooling), tramite le macchine ad assorbimento.

Tipologie di pannelli

Il pannello (detto anche collettore) è un elemento captante che assorbe l’energia della radiazione solare e la converte in calore trasferendola ad un fluido termovettore (acqua, glicole, etc.).

Ci sono diversi tipi di pannelli:

  1. pannelli piani: sono quelli più diffusi, molto utilizzati nel residenziale, possono essere vetrati (ovvero piastra captante chiusa tra una lastra di vetro e un fondo termoisolato) o scoperti (ovvero direttamente esposti alla radiazione solare, di solito più economici e con bassi rendimenti, adatti per piscine nella stagione estiva).
  2. pannelli sottovuoto: sono costituiti da una serie di tubi sottovuoto, ciascuno dei quali ha un suo circuito interno. Questo sistema grazie al vuoto, minimizza la dispersione di calore verso l’esterno; si tratta di pannelli con efficienze molto maggiori (anche con temperature esterne basse), ma anche di costo più elevato, sono applicati principalmente in ambito industriale.

Orientamento e inclinazione

L’orientamento ottimale è con esposizione verso sud; entro un orientamento di ±15° il rendimento non ha significativi cali.

L’inclinazione ottimale dei pannelli vorrebbe il raggio d’incidenza perpendicolare alla superficie captante. Poiché la direzione dei raggi solari cambia nell’arco della giornata e delle stagioni, si ritiene ottimale una inclinazione di circa 15° inferiore alla latitudine del sito per sfruttare al meglio la captazione estiva, mentre una inclinazione pari alla latitudine è ottimale per una media annuale. Per la nostra regione (latitudine circa 46°) questi valori sono dunque 30° e 45°.

Circolazione naturale o forzata

Il sistema di ricircolo del fluido termovettore può essere naturale o forzato.

Circolazione naturale: sfrutta la proprietà che il fluido riscaldato dal sole diminuisce di densità e tende naturalmente a salire innescando così il ricircolo. Questo sistema ha il serbatoio in prossimità del pannello ed in posizione più elevata; è un sistema semplice e richiede poca manutenzione.

Circolazione forzata: qui il fluido termovettore viene fatto circolare da una pompa attivata da un termostato con sonde nel serbatoio di accumulo, che può essere distante dai pannelli. Questo impianto è più complesso, è più versatile per diversi utilizzi (ACS, riscaldamento, integrato con altri impianti, anche impianti di grandi dimensioni).

Capacità del serbatoio

Il serbatoio serve a garantire una scorta di acqua calda, anche a compensare lo sfasamento tra la produzione del calore e la domanda/uso dello stesso.

Per uso domestico ogni metro quadro di pannello produce 50 – 70 litri di acqua calda.

Indicativamente per uso igienico sanitario si suggeriscono i seguenti valori:

  • fino a 3 utenti, 1 pannello e serbatoio da 150 litri;
  • 4 o 5 utenti, 2 pannelli e serbatoio da 200-250 litri;
  • 6-8 utenti, 3 pannelli e serbatoio da 300-400 litri.


Ricordiamo che nell’ambito della legge regionale 1/2023 “incentivi per la diffusione di fonti energetiche rinnovabili” sono previsti distinti bandi, in considerazione delle differenti tipologie di beneficiari e di interventi finanziabili; ad oggi sono già stati pubblicati altri tre bandi per acquisto ed installazione di impianto fotovoltaico e di accumulo di energia elettrica, dedicati distintamente per:

  • persone fisiche;
  • condomìni;
  • parrocchie, enti ecclesiastici ed altri soggetti residenti negli immobili di tali enti.
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Fotovoltaico: la cumulabilità fa 90!

Con un recente decreto legge, è stato stabilito che le detrazioni fiscali per bonus casa e ecobonus sono calcolate sugli importi totali dei costi sostenuti anche se parte di tali importi sono coperti da contributo regionale.
Ciò significa, nel caso concreto del contributo regionale sul fotovoltaico, che se ad esempio installiamo un impianto da 10.000 euro e otteniamo per esso un contributo regionale pari al 40% (ovvero 4.000 euro di contributo erogato dalla Regione), per il medesimo intervento sarà ammesso all’incentivo della detrazione fiscale del 50% l’intero importo di 10.000 euro. Dunque la somma delle agevolazioni (contributo a fondo perso più la detrazione ripartita in dieci anni) è pari al 90% dei costi complessivi ammessi alle agevolazioni stesse.


Per maggiori dettagli, segue l’art.7 del decreto in oggetto.

Riferimento normativo:
DECRETO-LEGGE 30 marzo 2023, n. 34 “Misure urgenti a sostegno delle famiglie e delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, nonché in materia di salute e adempimenti fiscali.”
Decreto in vigore dal 31/03/2023, convertito con modificazioni dalla L. 56/2023, pubblicata in G.U. 29/05/2023, n. 124.

Art. 7 “Disposizioni in materia di agevolazioni fiscali per interventi di risparmio energetico”

  1. Ai fini della determinazione dell’ammontare delle agevolazioni fiscali per interventi di risparmio energetico previste dall’art. 16-bis del TUIR, di cui al DPR 917/1986, dall’art. 1, commi da 344 a 347 della L.296/2006, e dall’art. 14 del DL 63/2013 convertito in L.90/2013, si considera ammessa ad agevolazione fiscale anche la parte di spesa a fronte della quale sia concesso altro contributo dalle regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano, a condizione che tale contributo sia cumulabile, ai sensi delle disposizioni che lo regolano, con le agevolazioni fiscali.
    In ogni caso la somma dell’agevolazione fiscale e del contributo non deve eccedere il 100% della spesa ammissibile all’agevolazione o al contributo.
    Le disposizioni del presente comma si applicano con riferimento ai contributi istituiti alla data di entrata in vigore del presente decreto ed erogati negli anni 2023 e 2024.
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Impegno continuo, partecipazione

Chiudiamo il nostro decalogo di consigli puntando l’attenzione sulla consapevolezza:

10. IMPEGNO CONTINUO, PARTECIPAZIONE
Efficacia:8
Impegno:medio, elevato
Costo:nessuno
Di cosa si tratta  Questo ultimo punto è la consapevolezza dell’importanza dell’emergenza energetica ed ecologica, nonché della necessità di un impegno continuo sia come individuo, sia come partecipazione collettiva. Dobbiamo comprendere bene che con un intenso impegno collettivo possiamo trasformare l’attuale situazione critica in una vera opportunità di cambiamento positivo. L’impegno attivo e la partecipazione ci aiutano a crescere e a distinguere le vere azioni virtuose ed efficaci dalle soluzioni miracolose, dietro le quali molto spesso si cela solo l’obiettivo di vendere un pacchetto di prodotti e servizi che prescindono dai risultati. Molte istituzioni sono attrezzate per supportare i cittadini in questi percorsi di cambiamento.  
Impatto ambientale  Le persone consapevoli e ben informate tendono a fare scelte giuste, utili per loro e più in generale per la comunità.  
Impatto sociale  La partecipazione è un segno di senso civico e di democrazia. L’impegno di ognuno contribuisce a costruire un’identità collettiva, un mondo più sano, equo e sicuro.  
Vantaggi individuali  Fare le scelte giuste, per tempo e quando sono disponibili le risorse necessarie è il modo migliore per affrontare i prossimi anni, nei quali vedremo comunque profonde trasformazioni.