Ecco le novità in arrivo nel campo delle detrazioni con la Legge di bilancio 2018

Finanziaria 2018 Sportello Energia FVG

La Legge di bilancio 2018, che dovrebbe essere approvata in questi giorni, conferma principalmente le detrazioni già presenti per il risparmio energetico e per le ristrutturazioni, apportando solo alcune modifiche e introducendo delle novità. Di seguito spiegheremo sinteticamente cosa cambierà con la sua approvazione.

Detrazione al 65% per risparmio energetico

Detrazione prorogata fino al 31 dicembre 2018 sempre nella percentuale del 65%. Restano invariati i soggetti che vi possono accedere ed i requisiti degli immobili, come i limiti di spesa massimi ammissibili. Alcuni interventi tuttavia passano alla percentuale del 50%, ecco quali:
– sostituzione dei serramenti compresi gli infissi;
– installazione di schermature solari;
– sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione (con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto). Rimangono quindi esclusi dalla detrazione gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza inferiore alla classe A.
Per quanto riguarda sempre l’impianto di climatizzazione si potrà accedere ancora alla percentuale del 65% se la sostituzione verrà fatta con:
– impianti ibridi costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione di classe A o superiore;
– generatori d’aria calda a condensazione;
– caldaia a condensazione di classe A o superiore abbinata a sistemi di termoregolazione evoluti, appartenenti alle classi V, VI oppure VIII della comunicazione della Commissione 2014/C 207/02, cioè per semplificare termostati abbinati a sistemi modulanti.
Si aggiunge inoltre alla lista degli interventi incentivati la spesa per l’acquisto e la posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti (valore massimo della detrazione di 100.000 euro). Per poter beneficiare della detrazione, gli interventi devono condurre a un risparmio di energia primaria, come definito all’Allegato III del Decreto Interministeriale 4 agosto 2011, pari almeno al 20%.
Cambiano inoltre gli interventi per i quali è possibile cedere il credito: non solo infatti per i lavori sulle parti condominiali ma anche per quelli effettuati sulle singole residenze. Potranno cedere il credito non solo i soggetti incapienti ma anche quelli capienti (questi ultimi limitatamente a fornitori e a soggetti privati ma non agli istituti di credito e intermediari finanziari).

Interventi antisismici e di efficientamento energetico su parti comuni condominiali

Per interventi sulle parti comuni dei condomini che riducono contemporaneamente il rischio sismico e i consumi energetici, la detrazione è pari all’80 o all’85%.
La detrazione maggiorata vale per gli edifici condominiali ricadenti nelle zone sismiche 1, 2 e 3 ed è alternativa alle altre detrazioni previste. E’ dell’80% se gli interventi determinano il passaggio ad una classe di rischio inferiore, o dell’85% se il rischio scende di due classi di rischio.
Lo sgravio è ripartito in dieci quote annuali di pari importo, mentre il limite di spesa è di 136’000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio.

Detrazione al 50% per ristrutturazioni

Questa detrazione rimane completamente invariata e valida alle stesse condizioni fino al 31 dicembre 2018.
Il sismabonus invece sarà valido fino al 31 dicembre 2021 come già confermato dalla Legge finanziaria 2017.
Confermato anche il bonus mobili collegato alla detrazione al 50%, sempre che gli interventi siano stati realizzati a partire dal 1° gennaio 2017.

Novità: il “bonus verde”

Novità introdotta dalla Legge di bilancio 2018 il cosiddetto “bonus verde”. Si tratta sempre di una detrazione dall’Irpef del 36% delle spese sostenute per:
a) “sistemazione a verde” di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi;
b) realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
La detrazione spetta anche per le  spese sostenute per interventi effettuati sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali, per un importo massimo complessivo di 5.000 euro per unità immobiliare ad uso abitativo. Sono comprese le spese di  progettazione e  manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi ivi indicati.

Prossimamente tutti gli aggiornamenti in merito sempre sul nostro sito.

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Efficientamento energetico di una scuola elementare, il Conto Termico per la Pubblica Amministrazione

Il caso pratico di cui parliamo oggi è uno dei casi presentati come best practice dal GSE. Nello specifico analizzeremo come la Pubblica Amministrazione di Villanova d’Asti ha reso più efficiente una delle scuole del territorio beneficiando degli incentivi previsti dal Conto Termico, ma prima di iniziare vediamo insieme che cos’è.
Il Conto Termico è uno strumento di incentivazione per interventi di efficienza energetica e produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Il Governo italiano ha messo a disposizione 900 milioni di euro all’anno di incentivi di cui 200 sono destinati alle Pubbliche Amministrazioni.
Le richieste possono essere presentate a fine lavori attraverso la modalità dell’accesso diretto. Per le PA è anche consentito accedervi con prenotazione, il che consente di riservare gli incentivi prima dell’avvio dei lavori. In accesso diretto l’importo è erogato in un’unica soluzione, per i soggetti privati fino a 5.000 euro (dal 2016, prima il limite era solo 600 euro), mentre per le PA prescindendo dall’importo. Qualora invece si sia optato per l’accesso con prenotazione, il destinatario riceve una rata di acconto ad avvio lavori e il saldo una volta terminati.
Oggetto di intervento è stata la scuola primaria Gianni Rodari di Villanova d’Asti (Asti); questo edificio di 557m2 fu costruito nel 1965 e, come tutti gli edifici di quegli anni, risultava energeticamente poco efficiente.

Così, nel 2013, l’amministrazione locale decise di adottare una serie di misure per il risparmio energetico. Per scegliere quali fossero gli interventi migliori, l’istituto scolastico ottenne l’attestato di prestazione energetica ed effettuò la diagnosi energetica ricevendo un incentivo di 1.400 euro; infatti il Conto Termico prevede per le Pubbliche Amministrazioni la copertura, entro certi massimali, del 100% di queste prestazioni.
Gli interventi suggeriti in fase di analisi e successivamente attuati sono stati molteplici, riguardanti sia l’involucro che gli impianti. Per rendere più efficiente l’involucro edilizio, riducendo le dispersioni di calore verso l’esterno durante il periodo invernale e il suo ingresso durante quello estivo, sono stati isolati termicamente 630 m2 di pareti e 120 m2 di solai, ricevendo un incentivo di 25.000 euro a fronte di una spesa di 63.000 euro. A questo è seguita la sostituzione delle chiusure trasparenti, 33 m2, per i quali sono stati erogati 5.700 euro su 14.000 euro. Sono stati poi installati 100 m2 di schermature solari al fine di ridurre il surriscaldamento dell’edificio durante il periodo estivo a causa dell’irraggiamento solare e ridurre l’eventuale uso di climatizzatori o ventilatori; per questo intervento sono stati corrisposti 6.000 euro su 18.000 euro.
A livello impiantistico invece si è scelto di sostituire il vecchio generatore di calore con una caldaia a condensazione con potenza termica totale di 57,5 kW e installare un impianto solare termico con una superficie solare lorda di 7,5 m2, la spesa sostenuta per l’attuazione di questi due interventi è stata complessivamente di 31.500 euro dei quali 3.300 euro sono stati coperti dagli incentivi.

Con il Conto Termico previsto dal decreto 28/12/2012, l’istituto ha recuperato in tempi brevi il 32% della spesa totale sostenuta (40.000 euro su 125.500), riducendo la propria bolletta energetica e restituendo una scuola efficiente e confortevole ai suoi studenti.
Dal 31 maggio 2016, il Conto Termico è diventato 2.0 potenziando e semplificando il meccanismo di sostegno precedentemente introdotto. Oltre ad un ampliamento delle modalità di accesso e dei soggetti ammessi (sono comprese anche le società in house e le cooperative di abitanti), sono stati introdotti nuovi interventi di efficienza energetica. Le variazioni più significative riguardano anche la dimensione degli impianti ammissibili, che è stata aumentata, mentre è stata snellita la procedura di accesso diretto per gli apparecchi a catalogo. Altre novità riguardano gli incentivi stessi: è stato infatti previsto sia l’innalzamento del limite per la loro erogazione in un’unica rata (dai precedenti 600 agli attuali 5.000 euro), sia la riduzione dei tempi di pagamento che, nel nuovo meccanismo, passano da 6 a 2 mesi.
Il nuovo CT consente alle Pubbliche Amministrazioni di esercitare il loro ruolo esemplare previsto dalle direttive sull’efficienza energetica e contribuisce a costruire un “Paese più efficiente”.
Vi salutiamo con l’augurio di Christian Giordano, Sindaco di Villanova d’Asti: «Efficientare le nostre scuole è possibile e conviene. Il Conto Termico, sommato al risparmio in bolletta, ci consente di rientrare della spesa sostenuta in tempi rapidi e di beneficiare successivamente anche dei risparmi energetici. Spero che anche i miei colleghi Sindaci comprenderanno e sfrutteranno presto questa opportunità.»

Articolo tratto dalla brochure “Conto Termico nella PA, Un caso di successo: energia nuova per una scuola italiana” realizzata dal GSE, scaricabile a questo link (“Brochure best practice”).

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Il nuovo Conto Termico 2.0 per la Pubblica Amministrazione

Imm art CT per PA Sportello Energia FVG

Il nuovo Conto Termico 2.0, in vigore dal 31 maggio 2016, potenzia e semplifica il meccanismo di sostegno già introdotto dal decreto 28/12/2012, ovvero il vecchio Conto Termico, e incentiva interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
I beneficiari sono Pubbliche Amministrazioni, imprese e privati che potranno accedere a fondi per 900 milioni di euro annui, di cui 200 destinati alle PA. Responsabile della gestione del meccanismo e dell’erogazione degli incentivi è il Gestore dei Servizi Energetici.

 

Rispetto agli altri incentivi presenti nel campo del risparmio energetico, si tratta di contributi a fondo perso.
Per la Pubblica Amministrazione oltre all’accesso diretto, c’è la possibilità dell’accesso tramite prenotazione. Infatti se si rispettano alcuni requisiti, è possibile fare richiesta di un acconto per i lavori, che può consistere nei 2/5 o nel 50% dell’importo totale dell’incentivo.
Inoltre è stato stilato un elenco di apparecchi “a catalogo” che permettono un più semplice accesso al sistema di richiesta dell’incentivazione. Questa lista è continuamente implementata dal GSE e aggiornata sul sito a questo link.

Il campo degli interventi incentivabili si è allargato rispetto al “vecchio conto”. Per la Pubblica Amministrazione è possibile finanziare interventi di piccole dimensioni per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per l’installazione di sistemi ad alta efficienza. Nello specifico si intende la sostituzione di impianti esistenti con generatori alimentati a fonti rinnovabili:
– pompe di calore, per climatizzazione anche combinata per acqua calda sanitaria;
– caldaie, stufe e termocamini a biomassa (es. pellet, legna);
– sistemi ibridi a pompa di calore;
– sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore;
– installazione di impianti solari termici anche abbinati a tecnologia solar cooling per la produzione di freddo.
Oltre a questi interventi se ne aggiungono altri, vengono infatti finanziati anche interventi per l’efficientamento dell’involucro. In particolare:
– coibentazione pareti e coperture;
– sostituzione serramenti;
– installazione schermature solari;
– trasformazione degli edifici esistenti in “NZEB (Nearly Zero Energy Building)” cioè edifici ad energia quasi zero;
Ed inoltre:
– illuminazione d’interni e delle pertinenze esterne;
– tecnologie di building automation.
Rispetto ai privati, la pubblica amministrazione può beneficiare dell’incentivo anche per la sostituzione di impianti esistenti per la climatizzazione invernale con impianti a più alta efficienza come le caldaie a condensazione.

L’incentivo copre le spese sostenute per una percentuale che varia dal 40 al 55%, fino ad arrivare al 65% per interventi NZEB e per pompe di calore, caldaie e apparecchi a biomassa, sistemi ibridi a pompe di calore e impianti solari termici. Per le Pubbliche Amministrazioni è ammessa la cumulabilità con altri incentivi in conto capitale, sia di natura statale che non statale e questo gli permette di riuscire a coprire il 100% della spesa.
Infine non è da dimenticare che anche le spese per la diagnosi energetica e l’attestato di prestazione energetica sono finanziabili al 100% per la Pubblica Amministrazione.

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