In autunno sarà disponibile un nuovo bando per la sostituzione di vecchi generatori a biomassa, come stufe e caminetti, con modelli più efficienti.
La decisione è stata presa dall’amministrazione regionale alla luce della buona risposta al precedente avviso, attraverso il quale sono giunte in totale 1415 domande per una richiesta di contributi superiore ai 2 milioni di euro: 86 per immobili in provincia di Gorizia, 329 in provincia di Pordenone, 94 in provincia di Trieste e 906 in provincia di Udine.
Grazie alla proroga fino al 31 dicembre 2025, gli uffici delle Camere di commercio, incaricati della gestione del bando, procederanno al completamento delle pratiche, con l’erogazione degli importi dovuti e l’effettuazione dei necessari controlli a campione sui beneficiari.
Sono stati approvati dalla Giunta i bandi per contributi volti al recupero del patrimonio immobiliare: sono infatti rivolti a proprietari che abbiano in previsione di compiere lavori o che abbiano già eseguito gli interventi di riqualificazione di edifici ricompresi nel patrimonio immobiliare privato.
Tutti i bandi sono destinati esclusivamente alle persone fisiche.
Un bando prevede la concessione di contributi per interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. I contributi saranno concessi secondo l’ordine della graduatoria approvata. Consulta la pagina dedicata (bando manutenzione straordinaria).
Gli altri due bandi prevedono la concessione di contributi per interventi di efficientamento energetico.
Il primo bando prevede contributi a persone con ISEE non superiore a 25.000 euro che non hanno ancora eseguito i lavori di efficientamento energetico, con la possibilità di erogazione anticipata del contributo. I contributi saranno concessi nell’ordine di presentazione delle domande. Consulta la pagina dedicata (bando efficientamento energetico – domande a lavori da eseguire). Le domande possono essere presentate dal 6 agosto 2025.
Mercoledì 9 luglio è stata pubblicata la L.R. n.8 del 04/07/2025, si tratta della legge quadro con titolo “Interventi volti a favorire il recupero, la riqualificazione o il riuso del patrimonio immobiliare privato” di cui si è sentito parlare negli ultimi mesi, tutti dedicati alle persone fisiche.
La legge è stata promulgata con il numero 8 in data 04/07/2025, è stata pubblicata sul BUR – Bollettino ufficiale della Regione FVG in data 09 luglio 2025 ed è entrata in vigore giovedì 10 luglio.
Si tratta di una legge quadro che sarà il riferimento normativo per gli attesi bandi (annunciati per quest’estate) di contributo regionale per gli interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico sugli edifici privati.
Lo Sportello Energia FVG è arrivato a 6000 consulenze dal 2017, anno di lancio del servizio. Siamo felici di aver accompagnato 6000 famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni nella transizione energetica, aiutandole a scegliere tra bonus, detrazioni e incentivi quello più adatto.
La consulenza è gratuita, prendi un appuntamento: tel: 353 4104289 email: sportelloenergia@ape.fvg.it
Il 28 maggio si è conclusa la fase di esame della IV Commissione, con approvazione a maggioranza e recepimento degli emendamenti al Ddl 36, per Interventi volti a favorire il recupero, la riqualificazione o il riuso del patrimonio immobiliare privato.
L’Assessore Amirante l’ha definita come una “norma-quadro e di indirizzo che guarda al futuro del nostro territorio, ponendo al centro qualità della rigenerazione urbana, recupero e riuso del patrimonio edilizio privato esistente, pianificazione urbanistica orientata alla riduzione del consumo di suolo e rilancio economico del comparto regionale delle costruzioni”.
Il disegno di legge avrà una dotazione finanziaria complessiva di 50 milioni di euro per rispondere con puntualità, attraverso i previsti bandi, alle esigenze delle famiglie, degli enti locali, delle categorie economiche e dei professionisti.
Il disegno di legge 36 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia prevede interventi volti a favorire il recupero, la riqualificazione o il riuso del patrimonio immobiliare privato.
Due le principali tipologie di azione previste: la manutenzione straordinaria, il restauro e risanamento delle abitazioni private con contributi a graduatoria, e misure per rendere più efficienti le costruzioni dal punto di vista energetico, con procedimento a sportello.
L’assessore alle Infrastrutture, Cristina Amirante, ha spiegato i 12 articoli che compongono il ddl, ricordando le motivazioni e le finalità per promuovere la rigenerazione urbana, la sostenibilità ambientale e la qualità di vita sul territorio regionale, specificando la tipologia degli interventi finanziabili: “Si tratta di una legge quadro motivata dalla necessità di accompagnare un processo edilizio che si svolge sul territorio regionale con difficoltà. Sappiamo quanto il recupero del patrimonio sia più costoso e complesso in un’area sismica”.
Alcuni dei criteri premiali prevedono, ai vari punti, contributi per i soggetti in povertà energetica, i giovani, le nuove famiglie, i nuclei numerosi o con persone con disabilità, insediamenti montani e per servizi di prossimità che aiutano a sostenere e rafforzare la vita quotidiana dei cittadini più bisognosi.
A partire dall’anno di imposta 2025, per i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro sono previste nuove limitazioni alle detrazioni IRPEF che possono incidere anche sulle detrazioni dei bonus edilizi.
In sintesi, la norma dispone dei limiti complessivi di detrazione annuale dipendenti dal reddito e dal numero di figli a carico: per chi ha un reddito superiore a 75.000 euro e sotto i 100.000 il limite di detrazione annua è di 14.000 euro se ci sono più di due figli nel nucleo familiare, ridotto all’85% con due figli, a 70% con un figlio, a 50% senza figli. Invece, per chi ha reddito superiore ai 100mila euro la detrazione massima annuale è di 8.000 euro, ridotti in base al numero di figli con lo stesso principio descritto per lo scaglione precedente. Questo riordino ha carattere complessivo, cioè non è riferito solo alle detrazioni per i bonus edilizi, non è retroattivo (le detrazioni già in essere non sono considerate).
La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia promuove l’impiego di fonti energetiche rinnovabili al fine di consentire alle imprese agricole di incrementare la propria capacità di resilienza e di concorrere attivamente al raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica attraverso la concessione di contributi per l’installazione, nel territorio regionale, di nuovi impianti fotovoltaici di potenza massima fino a 130 kWp.
In continuità con il bando 2023, il bando attuativo per l’anno 2025 è stato approvato con deliberazione di Giunta regionale n. 468 del 4 aprile 2025 ed è rivolto alle PMI attive nella produzione di prodotti agricoli.
Sono considerate ammissibili le spese sostenute a partire dal 01 gennaio 2025 e relative a: • acquisto e posa in opera dell’impianto fotovoltaico, compresi oneri di connessione alla rete elettrica, oneri di sicurezza e manufatti ad uso cabina elettrica; • rifacimento e smaltimento delle coperture dei fabbricati o manufatti rurali su cui posizionare gli impianti fotovoltaici, qualora realizzate in amianto o in fibrocemento; • spese tecniche e spese per oneri assicurativi.
I contributi sono concessi secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande, quindi con procedura a sportello, e nella misura del 40% delle spese ritenute ammissibili per l’acquisto e posa in opera di impianti fotovoltaici e del 100% delle spese per lo smaltimento delle coperture in amianto o fibrocemento e il loro rifacimento.
Le domande vanno presentate via PEC dal 14 aprile al 30 settembre 2025.
La direttiva UE sull’efficienza energetica (EED) chiede agli Stati Membri di attivare degli sportelli locali per facilitare e accompagnare con consulenze semplificate famiglie e imprese nella transizione energetica. La direttiva sulla prestazione energetica degli edifici (EPBD) rende obbligatorio attivarli su tutto il territorio.
Gli sportelli unici locali (one-stop shop – OSS) avranno lo scopo di promuovere e facilitare un uso efficiente dell’energia da parte dei clienti finali e degli utenti finali, con consulenze semplificate rivolte a imprese, microimprese, professionisti e privati cittadini.
In attesa del recepimento da parte della normativa italiana, lo Sportello Energia FVG, in conformità con le direttiva europee, già facilita ed accompagna con consulenze semplificate famiglie ed imprese nella transizione energetica. Lo Sportello è attivo dal 2017 e ad oggi ha erogato più di 5800 consulenze gratuite, sia con appuntamenti in presenza che rispondendo a quesiti telefonici o via email.
Lo Sportello è mantenuto attivo dall’Agenzia per l’energia del Friuli Venezia Giulia con risorse proprie.
Passare dal metano all’energia elettrica per il riscaldamento, installando una pompa di calore al posto della caldaia a gas, è uno dei tanti interventi che possono aiutarci a ridurre i consumi energetici e quindi anche i costi in bolletta. La pompa di calore è una macchina che riesce a trasferire il calore da una fonte meno calda ad una più calda. Infatti, d’inverno preleva calore dall’aria esterna e lo trasferisce all’interno della casa, mentre d’estate, invertendo il ciclo, preleva il calore dall’ambiente interno e lo trasferisce all’aria esterna. La macchina, per ogni unità di energia elettrica (kWh elettrico) che consuma e preleva dalla rete produce anche 3 o 4 unità di energia termica (kWh termico) per il nostro ambiente. La differenza di energia consumata e prodotta è l’energia scambiata con l’aria esterna (che è energia gratuita e rinnovabile) e rappresenta la grande efficienza energetica di queste macchine (il cosiddetto COP).
La pompa di calore è una macchina flessibile in grado di produrre caldo o freddo da diverse fonti sorgenti (tipicamente aria esterna, sonde geotermiche) ed integrarsi con diversi sistemi di distribuzione come un circuito ad aria, a radiatori, a ventilconvettori, a sistemi radianti, o ancora alla produzione di acqua calda sanitaria. Perciò, nel caso in cui sia necessario sostituire una vecchia caldaia a gas, è lecito valutare se passare alla pompa di calore elettrica. Vanno considerate attentamente, affidandoci ad un tecnico esperto in materia, la fattibilità tecnica (considerando l’impianto di riscaldamento complessivamente) e la convenienza economica. La temperatura ideale del fluido riscaldato da queste macchine è di 50-60°C. Con queste temperature il rendimento ha i valori accennati prima, ma con temperature via via più elevate il rendimento crolla: ad esempio se l’impianto esistente per raggiungere il comfort deve mantenere i radiatori a 70°C è probabile che passare alla pompa di calore non sia fattibile. La prova empirica suggerita nel video qui sotto può aiutare a chiarire questo primo aspetto. Come detto all’inizio, questo intervento è uno dei tanti possibili interventi di efficientamento energetico.
Il suggerimento generale, per concludere, è di premettere ad ogni qualsivoglia intervento una diagnosi energetica generale dell’edificio per un quadro completo e complessivo che valuti: tutti gli interventi possibili, i relativi investimenti necessari, i relativi risultati attesi in termini di risparmio energetico, risparmio economico e miglioramento del comfort abitativo.
Su questo tema, riprendiamo il video che fa parte della collana di Pillole per la transizione energetica in casa, realizzate da ANCI Emilia-Romagna con la supervisione dei partner esperti nell’ambito del progetto UE Life EASIER, per facilitare la riqualificazione energetica di case e condomini: