50 milioni per le riqualificazioni in FVG

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Il 28 maggio si è conclusa la fase di esame della IV Commissione, con approvazione a maggioranza e recepimento degli emendamenti al Ddl 36, per Interventi volti a favorire il recupero, la riqualificazione o il riuso del patrimonio immobiliare privato.

L’Assessore Amirante l’ha definita come una “norma-quadro e di indirizzo che guarda al futuro del nostro territorio, ponendo al centro qualità della rigenerazione urbana, recupero e riuso del patrimonio edilizio privato esistente, pianificazione urbanistica orientata alla riduzione del consumo di suolo e rilancio economico del comparto regionale delle costruzioni”.

Il disegno di legge avrà una dotazione finanziaria complessiva di 50 milioni di euro per rispondere con puntualità, attraverso i previsti bandi, alle esigenze delle famiglie, degli enti locali, delle categorie economiche e dei professionisti.

Per accedere al ddl, alle relazioni e agli emendamenti accolti: https://www.consiglio.regione.fvg.it/pagineinterne/Portale/IterLeggi/IterLeggiDettaglio.aspx?Leg=6&ID=2002

In arrivo il bonus regionale per le riqualificazioni

Involucro Sportello Energia FVG

Il disegno di legge 36 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia prevede interventi volti a favorire il recupero, la riqualificazione o il riuso del patrimonio immobiliare privato.

Due le principali tipologie di azione previste: la manutenzione straordinaria, il restauro e risanamento delle abitazioni private con contributi a graduatoria, e misure per rendere più efficienti le costruzioni dal punto di vista energetico, con procedimento a sportello.

L’assessore alle Infrastrutture, Cristina Amirante, ha spiegato i 12 articoli che compongono il ddl, ricordando le motivazioni e le finalità per promuovere la rigenerazione urbana, la sostenibilità ambientale e la qualità di vita sul territorio regionale, specificando la tipologia degli interventi finanziabili: “Si tratta di una legge quadro motivata dalla necessità di accompagnare un processo edilizio che si svolge sul territorio regionale con difficoltà. Sappiamo quanto il recupero del patrimonio sia più costoso e complesso in un’area sismica”.

Alcuni dei criteri premiali prevedono, ai vari punti, contributi per i soggetti in povertà energetica, i giovani, le nuove famiglie, i nuclei numerosi o con persone con disabilità, insediamenti montani e per servizi di prossimità che aiutano a sostenere e rafforzare la vita quotidiana dei cittadini più bisognosi.

Nuovo tetto alle detrazioni IRPEF

A partire dall’anno di imposta 2025, per i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro sono previste nuove limitazioni alle detrazioni IRPEF che possono incidere anche sulle detrazioni dei bonus edilizi.

Il riordino delle detrazioni è introdotto dalla legge di bilancio 2025 ed è stato recepito nel testo unico delle imposte sui redditi (TUIR). Il riferimento normativo è l’art. 16-ter del dpr 917/1986; il decreto aggiornato è disponibile: https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:presidente.repubblica:decreto:1986;917~art16bis

In sintesi, la norma dispone dei limiti complessivi di detrazione annuale dipendenti dal reddito e dal numero di figli a carico: per chi ha un reddito superiore a 75.000 euro e sotto i 100.000 il limite di detrazione annua è di 14.000 euro se ci sono più di due figli nel nucleo familiare, ridotto all’85% con due figli, a 70% con un figlio, a 50% senza figli.
Invece, per chi ha reddito superiore ai 100mila euro la detrazione massima annuale è di 8.000 euro, ridotti in base al numero di figli con lo stesso principio descritto per lo scaglione precedente. Questo riordino ha carattere complessivo, cioè non è riferito solo alle detrazioni per i bonus edilizi, non è retroattivo (le detrazioni già in essere non sono considerate).

Bando fotovoltaico per le imprese agricole

La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia promuove l’impiego di fonti energetiche rinnovabili al fine di consentire alle imprese agricole di incrementare la propria capacità di resilienza e di concorrere attivamente al raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica attraverso la concessione di contributi per l’installazione, nel territorio regionale, di nuovi impianti fotovoltaici di potenza massima fino a 130 kWp.

In continuità con il bando 2023, il bando attuativo per l’anno 2025 è stato approvato con deliberazione di Giunta regionale n. 468 del 4 aprile 2025 ed è rivolto alle PMI attive nella produzione di prodotti agricoli.

Sono considerate ammissibili le spese sostenute a partire dal 01 gennaio 2025 e relative a:
• acquisto e posa in opera dell’impianto fotovoltaico, compresi oneri di connessione alla rete elettrica, oneri di sicurezza e manufatti ad uso cabina elettrica;
• rifacimento e smaltimento delle coperture dei fabbricati o manufatti rurali su cui posizionare gli impianti fotovoltaici, qualora realizzate in amianto o in fibrocemento;
• spese tecniche e spese per oneri assicurativi.

I contributi sono concessi secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande, quindi con procedura a sportello, e nella misura del 40% delle spese ritenute ammissibili per l’acquisto e posa in opera di impianti fotovoltaici e del 100% delle spese per lo smaltimento delle coperture in amianto o fibrocemento e il loro rifacimento.

Le domande vanno presentate via PEC dal 14 aprile al 30 settembre 2025.

Tutti i dettagli del bando sono disponibili sul sito della Regione: https://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/economia-imprese/agricoltura-foreste/FOGLIA18/#id1

L’UE chiede gli sportelli per la riqualificazione energetica

La direttiva UE sull’efficienza energetica (EED) chiede agli Stati Membri di attivare degli sportelli locali per facilitare e accompagnare con consulenze semplificate famiglie e imprese nella transizione energetica. La direttiva sulla prestazione energetica degli edifici (EPBD) rende obbligatorio attivarli su tutto il territorio. 

Gli sportelli unici locali (one-stop shop – OSS) avranno lo scopo di promuovere e facilitare un uso efficiente dell’energia da parte dei clienti finali e degli utenti finali, con consulenze semplificate rivolte a imprese, microimprese, professionisti e privati cittadini.

In attesa del recepimento da parte della normativa italiana, lo Sportello Energia FVG, in conformità con le direttiva europee, già facilita ed accompagna con consulenze semplificate famiglie ed imprese nella transizione energetica. Lo Sportello è attivo dal 2017 e ad oggi ha erogato più di 5800 consulenze gratuite, sia con appuntamenti in presenza che rispondendo a quesiti telefonici o via email.

Lo Sportello è mantenuto attivo dall’Agenzia per l’energia del Friuli Venezia Giulia con risorse proprie.

Richiedi la tua consulenza:
tel. 353 41 04 289
sportelloenergia@ape.fvg.it

Sostituire la vecchia caldaia con una pompa di calore

Passare dal metano all’energia elettrica per il riscaldamento, installando una pompa di calore al posto della caldaia a gas, è uno dei tanti interventi che possono aiutarci a ridurre i consumi energetici e quindi anche i costi in bolletta.
La pompa di calore è una macchina che riesce a trasferire il calore da una fonte meno calda ad una più calda. Infatti, d’inverno preleva calore dall’aria esterna e lo trasferisce all’interno della casa, mentre d’estate, invertendo il ciclo, preleva il calore dall’ambiente interno e lo trasferisce all’aria esterna. La macchina, per ogni unità di energia elettrica (kWh elettrico) che consuma e preleva dalla rete produce anche 3 o 4 unità di energia termica (kWh termico) per il nostro ambiente. La differenza di energia consumata e prodotta è l’energia scambiata con l’aria esterna (che è energia gratuita e rinnovabile) e rappresenta la grande efficienza energetica di queste macchine (il cosiddetto COP).

La pompa di calore è una macchina flessibile in grado di produrre caldo o freddo da diverse fonti sorgenti (tipicamente aria esterna, sonde geotermiche) ed integrarsi con diversi sistemi di distribuzione come un circuito ad aria, a radiatori, a ventilconvettori, a sistemi radianti, o ancora alla produzione di acqua calda sanitaria. Perciò, nel caso in cui sia necessario sostituire una vecchia caldaia a gas, è lecito valutare se passare alla pompa di calore elettrica. Vanno considerate attentamente, affidandoci ad un tecnico esperto in materia, la fattibilità tecnica (considerando l’impianto di riscaldamento complessivamente) e la convenienza economica. La temperatura ideale del fluido riscaldato da queste macchine è di 50-60°C. Con queste temperature il rendimento ha i valori accennati prima, ma con temperature via via più elevate il rendimento crolla: ad esempio se l’impianto esistente per raggiungere il comfort deve mantenere i radiatori a 70°C è probabile che passare alla pompa di calore non sia fattibile. La prova empirica suggerita nel video qui sotto può aiutare a chiarire questo primo aspetto. Come detto all’inizio, questo intervento è uno dei tanti possibili interventi di efficientamento energetico.

Il suggerimento generale, per concludere, è di premettere ad ogni qualsivoglia intervento una diagnosi energetica generale dell’edificio per un quadro completo e complessivo che valuti: tutti gli interventi possibili, i relativi investimenti necessari, i relativi risultati attesi in termini di risparmio energetico, risparmio economico e miglioramento del comfort abitativo. 

Su questo tema, riprendiamo il video che fa parte della collana di Pillole per la transizione energetica in casa, realizzate da ANCI Emilia-Romagna con la supervisione dei partner esperti nell’ambito del progetto UE Life EASIER, per facilitare la riqualificazione energetica di case e condomini:

Come cambiano i bonus edilizi con la Finanziaria 2025

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La legge di Bilancio 2025 prevede novità anche per i bonus edilizi, con la proroga delle detrazioni ma entro nuovi limiti. Ecco in sintesi cosa accadrà:

Superbonus

La detrazione del 65% per le spese sostenute nell’anno 2025 spetta esclusivamente per gli interventi già avviati alla data del 15 ottobre 2024. La misura è dunque destinata a esaurirsi.

Bonus ristrutturazioni

Il Bonus Ristrutturazioni è stato confermato con aliquota di detrazione al 50% per l’abitazione principale, che scenderà al 36% per il 2026 e il 2027. Sugli altri immobili l’aliquota è al 36% nel 2025, ridotta al 30% nei due anni successivi. Il massimale di spesa è di 96.000 Euro.
Non sarà più possibile detrarre le spese sostenute per sostituire le caldaie a gas.

Ecobonus e Sismabonus

Le detrazioni per interventi di efficienza energetica (Ecobonus) e quelle per la riduzione del rischio sismico (Sismabonus) sono state rimodulate. Le aliquote sono del 50% per le abitazioni principali e del 36% per le altre unità immobiliari per il 2025, ridotte rispettivamente al 36% e al 30% nei due anni seguenti. I massimali di spesa rimangono invariati rispetto agli anni precedenti.

Bonus barriere architettoniche

La detrazione del 75% spetta fino al 2025.

Bonus mobili

Il Bonus Mobili è stato prorogato senza modifiche significative, mantenendo l’aliquota di detrazione al 50% e il tetto massimo agevolabile di 5.000 euro.

Bonus elettrodomestici

Per il 2025 è concesso ai consumatori finali un contributo per l’acquisto di elettrodomestici ad elevata efficienza energetica non inferiore alla nuova classe energetica B, prodotti in UE, con contestuale smaltimento dell’elettrodomestico sostituito.
L’incentivo coprirà il 30% del costo dell’elettrodomestico, fino a un importo massimo di 100 euro (200 euro se il nucleo familiare dell’acquirente ha un ISEE inferiore a 25.000 euro).

Le recenti modifiche mirano a rendere i bonus edilizi più sostenibili per le finanze dello Stato nel lungo periodo, pur continuando a incentivare gli interventi di riqualificazione e miglioramento degli edifici, come necessario anche alla luce della Direttiva europea EPBD (che dovrà essere recepita con una proposta di piano nazionale entro un anno). 
Non dimentichiamo infatti che il 75% del patrimonio edilizio esistente è energeticamente  inefficiente e vulnerabile sia agli effetti del cambiamento climatico, sia alle eventuali crisi energetiche; pertanto quanto risparmiato con la riduzione degli incentivi potrebbe causare altri costi sociali (povertà energetica, peso sulla sanità).

Per completare il quadro degli incentivi a disposizione manca il Conto Termico 3.0 che dovrebbe essere in dirittura d’arrivo, con più opportunità anche per i privati cittadini.

Infine, è atteso anche l’annunciato incentivo regionale FVG per l’efficientamento energetico dell’involucro edilizio.

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Foto: Valentina Locatelli su Unsplash

Incentivi per il settore manifatturiero

Contributi a fondo perduto per imprese del settore manifatturiero per interventi di riduzione dei consumi energetici mediante l’autoproduzione ed eventuale accumulo di energia rinnovabile.

Si tratta di contributi a fondo perduto destinati alle imprese (micro, piccole, medie e grandi, anche in forma di consorzio o rete di impresa) che svolgono attività primaria nel settore manifatturiero (codici ATECO sezione C) per interventi presso la sede legale o l’unità locale sita in Regione FVG.

Progetti ammissibili

Sono finanziabili i progetti che hanno per oggetto l’acquisto ed installazione di:

–       nuovi impianti fotovoltaici o potenziamento di preesistenti impianti fotovoltaici, finalizzati all’autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili, di potenza nominale non superiore a 5.000 kWp.

Se strettamente connessi e congiuntamente realizzati, sono inoltre finanziabili:

–       sistemi di accumulo di energia prodotta;

–       sistemi di monitoraggio e gestione dell’energia intelligenti inclusa la domotica al fine di ridurre l’impronta energetica delle imprese.

Limite di spesa e di contributo

L’importo massimo di contributo concedibile è di 500mila euro. Il limite minimo di spesa ammissibile è di 20mila euro, da rispettare sia in fase di richiesta, sia in fase di rendicontazione delle spese sostenute; in caso contrario il contributo è revocato.

Durata e termini di realizzazione del progetto

Il progetto deve essere avviato successivamente alla presentazione della domanda, pena l’inammissibilità; successivamente deve essere concluso, con spese sostenute e rendicontate, entro 15 mesi dal ricevimento del decreto di concessione, su richiesta prorogabile per un massimo di 6 mesi.

Intensità del contributo

Varia in funzione della potenza nominale dell’impianto e della dimensione dell’impresa, ed è definito in percentuale sulle spese ammissibili, da un massimo del 50% ad un valore minimo del 10%.

Presentazione della domanda

Ogni impresa può presentare una sola domanda di contributo, relativa ad un unico progetto che può comprendere uno o più impianti fotovoltaici, eventualmente combinati con uno dei sistemi congiunti elencati, da realizzare in un’unica sede o unità locale.

La domanda deve essere presentata attraverso il sistema dedicato on line, con allegata la documentazione prevista redatta secondo i fac-simili disponibili sul sito dedicato.

Per l’anno 2024 le domande si possono presentare dal 1 luglio 2024 al 30 settembre 2024.

Concessione degli incentivi

I contributi sono concessi entro 120 giorni dalla data di presentazione della domanda con procedimento valutativo a sportello secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande che abbiano raggiunto il punteggio minimo di 12 punti, secondo i criteri di valutazione indicati dal regolamento e fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Per maggiori dettagli

si rimanda alla pagina web dedicata al contributo:

https://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/economia-imprese/industria/FOGLIA18/

(Foto di CHUTTERSNAP su Unsplash)

Reddito energetico nazionale

È stato pubblicato sul sito del GSE il bando per le richieste di accesso alle agevolazioni previste dal Reddito Energetico Nazionale e le domande potranno essere presentate a partire dal 5 luglio 2024.

Si tratta di un finanziamento in conto capitale finalizzato alla realizzazione di impianti fotovoltaici a uso domestico, di potenza non inferiore a 2 kW e non superiore a 6 kW, a servizio di unità immobiliari di tipo residenziale nella titolarità di nuclei familiari in condizione di disagio economico, con l’obiettivo di sostenere l’autoconsumo energetico e di favorire la diffusione delle energie rinnovabili. In questo modo si contrasta la povertà energetica, con accesso alla “clean energy for all” come suggerito dall’UE.

L’eventuale energia prodotta e non autoconsumata dal cittadino, è resa disponibile per 20 anni al GSE, che la utilizzerà per finanziare il “Fondo Nazionale Reddito Energetico”.

Tutti i dettagli sono disponibili sul sito del GSE.

Stanziati altri fondi per il fotovoltaico

Un nuovo finanziamento di 40 milioni di euro è stato stanziato per il bando regionale sul fotovoltaico: si somma ai 100 milioni del 2023 e ai 50 di gennaio 2024.

Riportiamo dal sito regionale:

In attuazione della legge regionale 1/2023, è stato autorizzato lo stanziamento di complessivi 190 milioni di euro (sul bilancio regionale degli anni 2023 e 2024, di cui 40 milioni derivanti dalla legge regionale approvata il 27 marzo scorso, recante “Misure di programmazione strategica per lo sviluppo del sistema territoriale regionale in materia di infrastrutture e territorio”), con la previsione di distinti bandi, in considerazione delle differenti tipologie di beneficiari e di interventi finanziabili.

Lo scorso anno, con 100 milioni sono state evase 13.446 domande (dunque una media di circa 7400 euro cadauna). La situazione aggiornata a fine marzo, con il nuovo stanziamento, è la seguente: disponibilità finanziaria residua poco più di 53 milioni che, considerando una media di 7400 euro a contributo, potrebbero finanziare circa 7160 richieste; va tenuto in considerazione il fatto che al 28 marzo risultano “in coda” 3179 domande (già pervenute e non ancora soddisfatte).