Uscita la guida aggiornata dell’Ecobonus

Guida Ecobonus 2018 Sportello Energia FVG

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile scaricare la guida aggiornata della detrazione per risparmio energetico.

Vi riportiamo il link: Guida risparmio energetico ottobre 2018.

In particolare la guida recepisce le nuove regole sui controlli, recentemente stabiliti dal ministero dello Sviluppo economico, e tutte le novità sulle detrazioni per la riqualificazione energetica degli edifici, in vigore dal 1° gennaio 2018.

In sintesi quindi:
– abbassamento della percentuale restituita dal 65% al 50% per finestre, schermature solari e generatori a biomassa;
– esclusione delle caldaie in classe energetica inferiore alla A;
– necessario abbinare i sistemi evoluti di termoregolazione all’installazione della caldaia per ottenere il 65%;
– introduzione di alcuni nuovi interventi ammessi (micro-cogeneratori e generatori d’aria calda a condensazione, confermati i sistemi ibridi);
– maggiori detrazioni per interventi effettuati su parti comuni di edifici in zona sismica 1-2-3 che portano sia a risparmio energetico che alla riduzione del rischio sismico (80-85%);
– introduzione della cessione del credito anche per interventi su edifici singoli.

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65^ CasaModerna: lo Sportello c’è!

Lo Sportello sarà presente alla 65^ CasaModerna nel padiglione 8 (Casa Biologica) per illustrare tutti gli incentivi presenti per l’efficientamento energetico della casa.

In particolare, domenica 7 ottobre alle ore 18 si terrà la conferenza dal titolo “Gli incentivi per rendere la casa più efficiente”, nell’area conferenze del pad. 8, nello spazio organizzato dalla Regione Friuli Venezia Giulia.

Vi aspettiamo quindi dal 29 settembre al 7 ottobre, con gli orari LUN-VEN ore 15.00-21.00 e SAB-DOM ore 10.00-21.00.

Visita il sito ufficiale della fiera.

Risparmiare cucinando: 10 buone pratiche per l’uso di forno e fornelli

Articolo risparmiare cucinando Sportello Energia FVG

Il cibo è la fonte di energia per il nostro corpo, ma richiede anche tanta energia, sotto forma di elettricità e gas, per essere conservato e preparato. In cucina gli elettrodomestici che consumano di più sono il frigo e la lavastoviglie e abbiamo già visto in precedenti articoli come fare ad aumentarne l’efficienza (“10 consigli per risparmiare con il frigorifero” “Bolletta più pulita con lavatrice e lavastoviglie in 15 passi“). Non sono da dimenticare però delle semplici misure che possiamo adottare anche durante il momento della cottura, ne elenchiamo alcune:

FORNO

  1. I forni auto-ventilati permettono un riscaldamento più veloce e uniforme: l’uso della funzione di ventilazione interna, se lo sportello ha un buon isolamento termico, può consumare fino al 30% in meno rispetto ai forni a cottura «statica».
  2. E’ possibile spegnere il forno con un po’ di anticipo rispetto ai tempi di cottura per sfruttarne il calore residuo. I forni infatti sono spesso in grado di mantenere la propria temperatura costante anche per 20 minuti una volta spenti e spegnere il forno 10-20 minuti prima non altera la cottura dei cibi.
  3. Evita di aprire lo sportello del forno troppe volte. In tal modo la cottura migliora di qualità e il calore rimane all’interno.
  4. Se viene usato il forno, è bene sfruttarlo al massimo utilizzando tutti i ripiani. Cuocendo due pietanze allo stesso tempo il consumo di elettricità o gas verrà dimezzato.
  5. Quando si tratta di cuocere quantità piccole e medie di alimenti, un forno a microonde è più efficiente di una pentola tradizionale o del forno.

PIANO COTTURA

  1. Per i piani cottura, opta per bruciatori composti da un unico componente che irradia la fiamma in verticale in modo da evitare inutili dispersioni di calore. La cottura è perfettamente omogenea con un risparmio di tempo ed energia fino al 20% rispetto ad un bruciatore standard.
  2. E’ molto importante cuocere in padelle e pentole provviste di coperchio e, in caso di tempi di cottura molto lunghi, utilizzare una pentola a pressione.
  3. Tagliando le verdure o le pietanze in piccoli pezzetti, ci metteranno di meno a cuocere.
  4. Per cuocere verdure, fare una pasta o un riso, si può scaldare prima l’acqua con il bollitore elettrico e poi versarla in pentola.
  5. Se devi acquistare o sostituire la cucina evita il fornello elettrico: con un fornello a gas abbatti i costi del 60%, con piastre in vetroceramica ottieni un risparmio del 10%, e con un fornello a induzione dimezzi i tempi di cottura (e l’energia consumata).

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Facciamo il punto

Articolo facciamo il punto Sportello Energia FVG

L’estate sta finendo e non tutte le novità introdotte dalla Legge di bilancio a fine 2017 si sono concretizzate. Facciamo il punto.

Il bonus verde, vera e propria “new entry” tra le detrazioni dall’Irpef, non ha ancora una guida dedicata dell’Agenzia delle Entrate e per chi vuole accedervi rimangono molti dubbi ed incertezze. I punti fermi sono questi:
– la spesa massima ammessa è di 5.000 € e la detrazione corrisponde al 36% in 10 anni;
– gli interventi ammessi sono definiti di “sistemazione a verde” di aree scoperte private o condominiali, ovvero la trasformazione o la realizzazione di giardino o tappeto erboso con piantumazioni, la realizzazione di impianti di irrigazione o di pozzi, la realizzazione di coperture a verde o di giardini pensili;
– sono ammesse solo fatture di prestazione di servizi ovvero non è possibile effettuare lavori in proprio.
Per quanto riguarda l’attesissima comunicazione da fare all’ENEA per gli interventi che rientrano nella detrazione del 50% per ristrutturazioni e portano ad un risparmio energetico, il portale è in fase di test e dovrebbe essere messo on-line a breve. Per chi ha già effettuato questa tipologia di lavori, il termine di 90 giorni per l’invio decorrerà a partire dall’attivazione del portale.
Attese anche le guide dell’Agenzia delle Entrate, in particolare l’aggiornamento di quella sulla detrazione del 65% per risparmio energetico (l’ultima versione riporta la data 12 settembre 2017) e una guida dedicata solo al Sisma bonus.
In merito alla cessione del credito della detrazione al 65% per risparmio energetico, introdotta anche per lavori su singole abitazioni, la circolare n. 11/E del 18 maggio 2018 ha fornito dei chiarimenti sul meccanismo ma ha lasciato in sospeso le modalità operative, la cui uscita è prevista in successivo documento. A questo link il nostro articolo sull’argomento.
Il Conto Termico 2.0 invece, non legato al bilancio, rimane sempre attivo. Ne abbiamo parlato in questi articoli:
Il nuovo Conto Termico 2.0 per i privati
Conto Termico 2.0: il solare termico
Conto Termico 2.0: i generatori a biomassa

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10 regole per risparmiare con l’illuminazione

Articolo illuminazione Sportello Energia FVG

Circa l’80% di tutta l’energia elettrica che consumiamo nelle nostre case serve ad illuminare. Ma questi consumi possono essere ridotti fino al 20%, semplicemente usando lampade più efficienti e distribuendo meglio le sorgenti luminose.

Ecco di seguito alcuni consigli utili:

  1. Utilizza le ciabatte per non lasciare gli elettrodomestici in stand-by. Utilizza un’unica ciabatta multipresa per i tuoi dispositivi elettronici come la tv e lo stereo. Quando non li usi, spegni semplicemente la ciabatta e risparmia il 10% di energia elettrica.
  2. Spegni tutti i dispositivi utilizzando la funzione “on-off” sul dispositivo stesso. Un televisore che rimane in funzione per 3 ore al giorno e viene lasciato in standby per le rimanenti 21 ore utilizza circa il 40% dell’energia mentre è in stand-by.
  3. I caricabatteria, di computer e cellulare per esempio, quando non sono collegati all’apparecchio consumano comunque elettricità, ricordati di staccarli.
  4. Evita di accendere e spegnere le luci in continuazione. Nei luoghi dove il rischio di dimenticarsi la luce accesa è elevato, meglio installare un timer che le spenga automaticamente.
  5. Sostituisci le lampadine ad incandescenza con quelle a basso consumo: durano dieci volte di più e consumano un quinto in meno, otterrai una riduzione media dei costi di illuminazione anche del 70%.
  6. I risparmi energetici maggiori si hanno per le lampade che rimangono accese più a lungo: meglio cominciare con il sostituire quelle.
  7. Anche le lampadine sono dotate di etichetta energetica: la classificazione si basa su sette classi di efficienza, dalla classe A (alta efficienza) alla classe G (bassa efficienza). Le lampade ad alta efficienza rientrano nelle classi A e B e consentono di risparmiare energia elettrica.
  8. E’ importante avere la quantità di luce necessaria alle varie esigenze domestiche. Se l‘illuminazione non risulta sufficiente, prima di aumentare la potenza delle lampadine esistenti può essere più efficace cambiare le posizioni dei punti luce. Per gli usi domestici conviene avere una luce diffusa in tutti gli ambienti e intervenire con fonti luminose più intense nelle zone destinate ad attività come studiare, mangiare, cucinare.
  9. Spegnendo 5 luci nei corridoi e nelle stanze quando non ne hai bisogno puoi risparmiare 60 euro ed evitare di produrre 400kg di emissioni di CO2.
  10. Misurare regolarmente i consumi di energia elettrica è il primo passo verso il risparmio: consente di stabilire il punto di partenza e valutare i progressi.

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Climatizzatori, tende oscuranti and co.: gli incentivi

Clima Sportello Energia FVG

Giornate calde e afose ci ricordano che forse era il caso di installare per tempo il climatizzatore o delle tende ombreggianti o agire addirittura sull’isolamento.
In ogni caso non è mai troppo tardi per valutare che tipo di intervento eseguire con una spesa ridotta, sfruttando gli incentivi presenti.

Innanzitutto spieghiamo come l’irraggiamento solare agisce sull’abitazione.
I raggi solari riescono ad entrare all’interno dell’edificio principalmente tramite le finestre che sono superfici trasparenti. L’ideale quindi sarebbe bloccarli con delle schermature, soprattutto sui lati più esposti (Est, Sud, Ovest); queste schermature dovrebbero essere mobili per permettere invece nel periodo invernale l’apporto di calore. Per le schermature solari al momento è a disposizione la detrazione dall’Irpef per risparmio energetico che restituisce il 50% della spesa in 10 anni.
Inoltre i raggi solari riscaldano direttamente anche l’involucro e quindi le pareti e la copertura. Se questi elementi non sono isolati con materiali che sfasano l’onda di calore, la temperatura interna subirà un innalzamento. Per realizzare un cappotto o isolare la copertura si può ottenere il 65% della spesa in 10 anni accedendo alla detrazione Irpef per risparmio energetico.
L’installazione di un condizionatore è una “cura” se così possiamo definirla, perchè raffresca l’aria interna alla casa ma non va ad agire sulle cause dell’innalzamento della temperatura. E’ innegabilmente un rimedio alla calura estiva ed è un intervento poco invasivo e con un costo modesto. Se abbinato poi ad un impianto fotovoltaico, non va a pesare sulla bolletta dell’energia elettrica perchè nei momenti di maggior produzione di energia vi è anche il maggior utilizzo del condizionatore. La detrazione Irpef per ristrutturazioni annovera tra l’elenco degli interventi ammessi anche l’installazione di condizionatori e dell’impianto fotovoltaico, restituendo il 50% della spesa in 10 anni.

Abbiamo visto quindi che gli interventi sono diversi e che ci sono degli incentivi da poter sfruttare. Per capire come intervenire è necessario studiare l’edificio, ma anche capire che budget c’è a disposizione.

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Fotovoltaico “plug and play”???

Articolo FV plug and play Sportello Energia FVG

Mai sentito parlare di “fotovoltaico plug and play”? In questo articolo vi spieghiamo cos’è e come funziona, quali sono i suoi vantaggi e i suoi svantaggi  e come mai in Italia la sua installazione non ha preso piede.

Innanzitutto “plug and play” dall’inglese significa “collega e utilizza”. Nel caso del fotovoltaico questo sta a significare che il singolo modulo non ha bisogno di una specifica installazione ma può essere montato e collegato alla rete dall’utente finale. Questo può avvenire perchè il pannello ha dimensioni ridotte (può essere installato ad esempio sul balcone) e possiede una spina che viene inserita nella presa di corrente più vicina. Insomma, sarebbe un pò come acquistare un elettrodomestico e collegarlo semplicemente alla rete, solo che il risultato è produzione istantanea gratuita di energia elettrica.

Fin qui sembrerebbe tutto rose e fiori, ma c’è un motivo per cui questi sistemi non hanno avuto ancora molto successo in Italia.
Infatti nonostante si scelga una potenza al di sotto di 1 kW (soglia al di sotto della quale fino al 30 giugno 2017 non era necessaria molta burocrazia) gli oneri documentali ed economici per rispettare la normativa non sono per niente irrilevanti e sul piatto della bilancia pesano molto sull’investimento iniziale, rendendolo poco conveniente. Ricordiamo che è necessario che il sistema rispetti la normativa CEI 0-21 e che il contatore sia bidirezionale.
Inoltre la massima produzione di energia si ha nelle ore centrali della giornata quindi se non ci sono grossi consumi in questa fascia o non c’è un accumulo, l’energia prodotta non andrà utilizzata con conseguente mancato guadagno rispetto all’investimento iniziale.
Da tener conto inoltre del rendimento, sicuramente più basso se il pannello verrà installato ad esempio in verticale sul balcone. Ricordiamo infatti che i raggi devono colpire perpendicolarmente il pannello per avere maggior rendimento e che l’ideale sarebbe avere una falda inclinata a sud.

La scelta di installare un pannello fotovolotaico plug and play quindi potrebbe risultare vantaggiosa solo per alcuni casi: ad esempio se abbinata ad un condizionatore per il raffrescamento estivo, che utilizza quasi istantaneamente l’energia prodotta nelle ore di picco. Da dimensionare correttamente però la potenza dell’impianto fotovoltaico in base alla richiesta di energia del condizionatore.
Anche per chi vive in condominio, e non ha disponibilità di una falda libera, adottare questa soluzione potrebbe essere l’unico modo per avere energia gratis, sfruttando terrazze e balconi.

In conclusione la diffusione di questa tipologia di impianto fotovoltaico ha incontrato degli ostacoli dal punto di vista della normativa ma anche dal punto di vista di un ritorno economico effettivo. Vedremo cosa accadrà in futuro, visto che in paesi come la Svizzera, l’Olanda e la Germania questo sistema sta avendo successo.

Se comunque voleste installare un modulo “plug and play”, al momento per questo intervento è possibile ottenere la detrazione del 50% della spesa dall’Irpef in 10 anni, con la voce “interventi per il consegumento di risparmio energetico”.
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10 consigli per risparmiare con il frigorifero

Articolo consigli frigo Sportello Energia FVG

Ci sono elettrodomestici che consumano molta energia, come il phon, il forno e il ferro da stiro, ma vengono usati talmente poco che non gravano eccessivamente sulla bolletta. Il frigorifero invece rimane sempre collegato e assorbe una percentuale media del 15% dei consumi totali di una famiglia (capacità media 220-280 litri con congelatore da 50 litri). Il consumo infatti si attesta a circa 450 kWh all’anno, influendo di 80 euro sulla bolletta finale (con prezzo dell’energia elettrica pari a 0.18 euro/kWh).

Il consumo di energia dipende da diversi fattori, ad esempio dalla capacità del frigo, dal suo posizionamento ma anche dalla modalità di utilizzo ed è quindi possibile ridurre l’energia elettrica utilizzando noi stessi dei piccoli accorgimenti.

  1. Quando compri degli elettrodomestici, scegli prodotti con classi energetiche elevate. Prodotti di classe A+++ permettono un risparmio del 50% superiore a quelli di classe A.
  2. Sbrina periodicamente il frigo, quando il ghiaccio supera lo spessore di 5 mm, i consumi possono aumentare anche del 30%. In alternativa sostituiscilo con uno dei modelli più recenti, che si scongelano automaticamente.
  3. Controlla lo stato della guarnizione di gomma dello sportello e sostituiscila se è deteriorata.
  4. Hai mai spolverato il frigo? Pulisci la serpentina (condensatore) posta sul retro, ricordandoti di staccare l’alimentazione elettrica. La polvere sulle bobine fa aumentare del 30% il consumo di energia elettrica.
  5. Regola il termostato in funzione delle stagioni, evitando di raffreddare eccessivamente: temperature molto fredde non servono per la conservazione dei cibi. Regola la temperatura del frigorifero tra 1 e 4°C, mentre il congelatore dovrebbe stare a -18°C. Per ogni grado in meno aumenti il consumo energetico di circa il 5%, senza alcun vantaggio in termini di conservazione del cibo.
  6. Non inserire cibi ancora caldi nel frigorifero, altrimenti la temperatura all’interno salirà e sarà necessario un maggior consumo di elettricità. Posiziona gli alimenti che hanno maggiori esigenze di conservazione nella parte più fredda, quindi nella parte bassa del frigo.
  7. Scegli un modello adeguato alle tue esigenze. Ad esempio, nell’acquisto del frigo per 1 persona è sufficiente la capacità di 100-150 litri, per nuclei da 2/4 persone sono sufficienti 220-280 litri.
  8. Non riempire eccessivamente il frigo e lascia un po’ di spazio a ridosso delle pareti interne per favorire la circolazione dell’aria ed evitare la formazione di ghiaccio.
  9. Il congelatore invece è meglio che venga riempito. Ci vuole meno energia per raffreddare un congelatore pieno rispetto a uno vuoto. Se non è pieno, aggiungi qualche bottiglia di plastica riempita di acqua.
  10. Non mettere il frigorifero o il surgelatore accanto a una fonte di calore altrimenti consumerebbe molta più energia.

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Beni significativi e IVA al 10%

Articolo beni Sportello Energia FVG

Uscita ieri la circolare 15/E dove l’Agenzia delle Entrate chiarisce le novità apportate dalla legge di bilancio 2018 sui cosiddetti beni significativi.

Innanzitutto ricordiamo che è prevista l’aliquota Iva ridotta del 10% per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, se eseguiti su immobili a prevalente destinazione abitativa.
L’agevolazione coinvolge le prestazioni di servizi complessivamente rese e quindi comprende anche le materie prime e semilavorate e gli altri beni necessari per realizzare l’intervento, a condizione che siano forniti da chi ha eseguito i lavori. Il valore di tali beni, in sostanza, confluisce nel valore della prestazione di servizi e, ai fini del bonus, non è necessaria una loro distinta indicazione.
Veniamo tuttavia al dunque perchè diverso è il trattamento fiscale dei beni significativi, ovvero:

  • ascensori e montacarichi
  • infissi esterni e interni
  • caldaie
  • video citofoni
  • apparecchiature di condizionamento e riciclo dell’aria
  • sanitari e rubinetterie da bagno
  • impianti di sicurezza

il cui valore, in linea di massima, assume una certa rilevanza rispetto a quello delle forniture effettuate nell’ambito degli interventi agevolati di recupero del patrimonio edilizio.
Su questi beni l’Iva agevolata al 10% è applicata solo sulla differenza tra il valore complessivo dell’intervento e quello dei beni stessi. Ecco un esempio numerico per chiarire meglio.
Ipotizziamo, ad esempio, il rifacimento del bagno a un costo totale di 10.000 euro, di cui 3.000 per la manodopera e 7.000 per rubinetteria e sanitari: la manodopera va tutta al 10%, mentre, con riferimento ai 7.000 euro per i beni significativi, l’Iva al 10% è applicabile solo fino a 3.000 euro, cioè sulla differenza tra l’importo complessivo dell’intervento (10.000) e quello degli stessi beni significativi (7.000); sugli altri 4.000 euro, si applica l’aliquota ordinaria del 22%.

Cosa chiarisce la circolare:
– vanno considerati “beni significativi” anche quelli che hanno le stesse funzionalità dei beni elencati. Ad esempio una stufa a pellet, se concepita per riscaldare l’ambiente in cui si trova, produrre acqua calda sanitaria e per alimentare il circuito di riscaldamento, è considerata come una caldaia e quindi bene significativo;
– il valore delle parti staccate del bene significativo confluisce in quello della prestazione, cioè gode dell’aliquota agevolata, solo se tali parti sono connotate da una propria autonomia funzionale. Esempio: l’installazione di tapparelle, scuri, veneziane, zanzariere, inferriate o grate di sicurezza se autonomamente staccate dagli infissi godono dell’Iva agevolata; se invece questi elementi sono integrati agli infissi sono considerati beni significativi;
– sulla determinazione del valore specifico dei beni significativi, la circolare precisa che da questo deve essere escluso il mark-up, vale a dire il margine aggiunto dal prestatore al costo di produzione o al costo di acquisizione del bene: ciò che conta è solo il costo “originario”;
– il prestatore è tenuto a indicare puntualmente sulla fattura anche il valore degli stessi beni, evidenziando separatamente l’ammontare dell’imposta con applicazione dell’aliquota del 10% e quello risultante dall’applicazione dell’aliquota ordinaria.

Retroattività:
La circolare, infine, chiarisce che, trattandosi di norma di interpretazione autentica, la stessa ha efficacia retroattiva. Tuttavia, i comportamenti difformi tenuti dai contribuenti fino al 31 dicembre 2017 non potranno essere oggetto di contestazione.

A questo link il testo completo della circolare.

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Acqua è energia: non sprecarla!

Articolo acqua Sportello Energia FVG

Risparmiare acqua significa risparmiare anche energia. Sia direttamente, per scaldare l’acqua di docce e impianti di riscaldamento, sia indirettamente, dal momento che la produzione di acqua potabile richiede una depurazione che necessita di grandi quantitativi di energia.

Nell’Unione Europea il 70% dell’energia utilizzata dalle famiglie serve a riscaldare la casa e un altro 14% viene consumato per riscaldare l’acqua.

Qui di seguito vi proponiamo alcune azioni utili per ridurre lo spreco di acqua in maniera semplice.

  1. Usa riduttori di flusso, da avvitare facilmente all’uscita dei rubinetti: miscelando l’aria all’acqua, comportano un risparmio di quest’ultima. Fai attenzione a non confondere i riduttori di flusso con i miscelatori che evitano gli schizzi ma non diminuiscono il flusso d’acqua! Esistono tipologie di riduttori per rubinetti, che arrivano anche a portate d’acqua ridotte a 1,7 l/minuto, e per docce a 9 l/minuto e se l’acqua che risparmi è quella calda, riduci il consumo di energia necessaria per scaldarla.
  2. Chiudi il rubinetto mentre ti lavi i denti. In questo modo risparmierai molta acqua.
  3. Privilegia la doccia al bagno in vasca. In tal modo consumi fino a 4 volte meno energia. Per massimizzare il risparmio energetico, usa un soffione a flusso ridotto.
  4. Verifica che i tuoi servizi igienici non abbiano perdite. Un water che perde può sprecare fino a 200 litri di acqua al giorno, ossia l’equivalente di 50 scarichi.
  5. L’acqua demineralizzata del condizionatore non è potabile, ma può essere riusata per moltissime faccende domestiche.
  6. Quando ti lavi le mani o i denti, fai lo shampoo o ti radi la barba, tieni aperto il rubinetto solo per il tempo necessario. Lasciare sempre aperti i rubinetti mentre ci si spazzola i denti comporta uno spreco di 40 litri di acqua al giorno, la stessa quantità necessaria per fare una doccia!
  7. Il 30% dell’acqua usata in casa è per il WC: se è a cassetta, vale la pena adottare il pulsante a doppio tasto (poca e tanta acqua), che permette di scaricare solo 3 litri invece dei 10-12 abituali. Ciò equivale a un risparmio di circa 40 litri di acqua al giorno.

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